Gli scrittori che trattano di Jane Austen

Cari Lettori, innanzitutto volevo ringraziarvi per questi mesi passati insieme, spero sempre di contribuire a divulgare, nella maniera più leggera possibile, il patrimonio letterario (e non solo) che ci ha lasciato Jane e colgo l’occasione per augurarvi uno splendido 2022.

In questi mesi oltre ad aver letto alcune biografie sulla Austen, ho approfondito ciò che hanno pensato  alcuni romanzieri su di lei per cui ho elaborato un articolo su “gli scrittori che trattano di Jane Austen”.

Cosa ne pensa Walter Scott su Jane Austen?

Iniziamo dal suo primo estimatore: Walter Scott, che scrisse su richiesta dell’editore di Jane, Murray, un articolo “critica” nel marzo del 1816 su Emma, libro pubblicato nel dicembre del 1815.

walter scott
Walter Scott

Di Emma e la scrittrice scrive:

“…Ma l’autrice di Emma, quando diciamo che restando ancorata ad avvenimenti comuni, e a personaggi che percorrono ordinari sentieri della vita, ha prodotti schizzi di un tale spirito e originalità da non farci mai rimpiangere l’emozione che deriva dal racconto di eventi insoliti, che traggono origine dall’osservazione di menti, modi e sentimenti molto al di sopra dei nostri.”

“i suoi personaggi più insigni non sono molto più in alto di gentiluomini e gentildonne di campagna beneducati; e quelli che sono descritti con più originalità e precisione, appartengono a una classe piuttosto al di sotto di questo standard.”

Scott dunque le riserva parole di elogio soprattutto per la cesellatura dei personaggi, che riescono a risultare più reali delle persone in carne e ossa.

Cosa pensa Madame De Staël su Jane

Durante l’inverno a cavallo tra il 1813 e il 1814, Madame De Staël, acclamata scrittrice francese, che aveva scritto Corinne o l’Italia (libro che è stato letto da Jane) soggiornò a Londra.

Madame De Staël
Madame De Staël

Nel suo soggiorno londinese aveva espresso il desiderio di conoscere l’autrice di “Orgoglio e Pregiudizio”.

Il fratello di Jane, Henry, cercò di organizzare un incontro a cui però Jane si oppose fermamente.

Dopo questo sfortunato incidente, Madame De Staël definì i romanzi di Jane “vulgaires”, non solo perché troppo vicini alla vita provinciale inglese, di cui detestava la grettezza e la tediosità ma anche per l’enfasi eccessiva sul senso del dovere, che a suo parere smorzava ironia e vivacità.

Probabilmente Madame De Staël non aveva un livello di inglese molto avanzato, tale da permetterle di cogliere l’ironia dilagante in ogni romanzo della Austen.

Cosa ne pensava Charlotte Brontë della Austen

Charlotte Brontë scrisse tre lettere su Jane Austen e i suoi romanzi, due destinate a George Lewes, grande ammiratore della Austen e una indirizzata a William Smith Williams, lettore della casa editrice che aveva pubblicato Jane Eyre.

Qui trovate per intero una delle lettere destinate a George Lewes, di cui vi cito un estratto:

“Non conoscevo ” Orgoglio e Pregiudizio” prima di aver letto quella vostra frase e allora mi sono procurata il libro e l’ho studiato. E cosa ci ho trovato? Un accurato e minuzioso ritratto di un volto ordinario; un giardino ben recintato e accuratamente coltivato, con confini ben delimitati e fiori delicati ma nessun accenno a una fisionomia brillante, vivida -niente spazi sconfinati-niente aria aperta-nessun torrente impetuoso.

Non mi piacerebbe certo vivere con le sue dame e i gentiluomini nelle loro case eleganti ma limitate.”

Charlotte voleva trovare in Jane qualcosa di simile all’inquietudine, all’horror vacui, allo sturm und drang della letteratura romantica, che purtroppo i romanzi di Jane non contenevano.

Cosa ne pensava Rudyard Kipling di Jane Austen

Kipling è colui che ha contribuito a creare il termine “the Jainetes”, ovvero quella parola che vuole indicare i lettori di Jane Austen che traggono gratificazione e piacere dai suoi romanzi.

Il  termine deriva da un racconto che Kipling scrisse nel 1924 e che trattava dei soldati in trincea che per svagarsi leggevano i romanzi della Austen.

In Italia la casa editrice Elliot ha pubblicato il racconto di Kipling con il titolo “I Janeites – Il club di Jane Austen”, con la traduzione di Giuseppe Ierolli.

Qui potete leggere gratuitamente il racconto.

Ma come nasce la passione per la scrittrice in Kipling?

Nel 1917 lo scrittore aveva perso durante la prima guerra mondiale suo figlio, così per distrarre moglie e figlia dal lutto, lesse ad alta voce proprio i romanzi della Austen, di cui scrisse:

“Più la leggo più l’ammiro, la rispetto e mi inchino a lei.”

Jane deve essere stata il balsamo di conforto di cui la famiglia Kipling aveva bisogno.

A questo articolo seguirà un altro sugli scrittori più contemporanei che in qualche modo sono stati influenzati dalla nostra Jane.

Per la bibliografia devo citare Jane Austen- La Vita di Claire Tomlin e la Jasit, la società italiana che si occupa di Jane che offre sempre spunti interessanti sulla vita e sulle opere della scrittrice.

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Gli scrittori che trattano di Jane Austen
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Gli scrittori che hanno trattato Jane Austen, ammirandola o criticandola: Walter Scott, Madame De Staël, Charlotte Brontë e Rudyard Kipling
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