Jane Austen: biografia della scrittrice inglese
La biografia di Jane Austen è soprattutto un pretesto per capire la formazione culturale (e non) della scrittrice che nasce a Steventon il 16 dicembre 1775, figlia di un pastore anglicano, George Austen e di Cassandra Leigh.
Crebbe in un ambiente culturalmente stimolante, grazie soprattutto al padre che le fornì le prime nozioni scolastiche e la conoscenza di base dell’italiano e del francese, oltre che dotare la casa di una biblioteca di oltre 500 volumi, per l’epoca un numero davvero notevole.
Nel 1783 insieme alla sorella Cassandra, con cui intrattenne una fitta corrispondenza epistolare, andò prima a Oxford e in seguito a Southampton per ampliare la propria istruzione.
Dal 1785 al 1786 per completare la formazione culturale entrambe le sorelle si recarono alla Abbey School di Reading.
Sin dal 1793 Jane sperimenta scrivendo una raccolta di racconti a tema epistolare intitolata Juvenalia , tra cui spicca il più noto “Love and Friendship”, prototipo di quello che poi diventerà il romanzo “Ragione e sentimento”.
Per eventuali approfondimenti sulla biografia vi rimandiamo alla pagina Jane Austen Society Italia dedicata alla vita della scrittrice.
INTRODUZIONE AI LIBRI DI JANE: PERCHÈ I ROMANZI ROSA DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE DELL’AUTRICE INGLESE SONO ANCORA ATTUALI
Dal 1795 la nostra Jane si dedica alla stesura di “Prime impressioni”, abbozzo del più noto romanzo “Orgoglio e pregiudizio”, uno dei romanzi rosa da leggere assolutamente a tutt’oggi.
La nostra scrittrice non solo è stata capace di elevare il genere rosa ma ha creato uno stile iconico, a tratti impegnato che la identificherà in tutti i suoi romanzi.
Nelle sue narrazioni le protagoniste sono delle vere e proprie eroine, come Anne Elliot, protagonista di Persuasione, che grazie ad un percorso più o meno irto di ostacoli, (ne sanno qualcosa le protagoniste di Ragione e Sentimento, Elinor e Marianne Dashwood) riescono a capire chi sono e a ottenere l’amore che meritano.
A loro è riservato sempre un lieto fine ma senza retorica, in un’analisi sempre lucida e talvolta spietata della mondo che circonda i protagonisti.
Il narratore onnisciente, presente in tutti i romanzi, emerge grazie all’uso dell’ironia.
L’ironia è un’arma che viene sapientemente usata per far emergere le convinzioni talvolta errate dei protagonisti e per descrivere le ipocrisie tipiche della società dell’epoca.
IL FEMMINISMO DI JANE AUSTEN COME L’AFFERMAZIONE DEL SÈ
Jane Austen e il femminismo paiono universi molti distanti fra loro ma come abbiamo visto, dopo un attenta analisi, tutte le eroine sapientemente descritte dalla scrittrice emergono solo dopo una lotta costante per l’affermazione del sé con il il matrimonio, che ne deriva, come una diretta conseguenza.
A eccezione di Emma Woodhouse, tutte le altre protagoniste partono da una condizione economica sfavorevole e il matrimonio rappresenta non solo l’appagamento per la vita sentimentale, ma un vero e proprio atto di affrancamento dalla famiglia di origine.
Solo col matrimonio le nostre protagoniste, ad esempio, sono libere di viaggiare, libere quindi di provare nuove esperienze e di vivere una vita “indipendente”.
A prescindere dal matrimonio, tutte le nostre eroine cercano di acquisire una formazione culturale e si appassionano alla musica, la pittura o la lettura, manifestando così uno spirito critico che all’epoca era solo appannaggio degli uomini.
Oltre che di una formazione culturale, le donne descritte dall’Austen sono portatrici di valori morali, non vogliono essere scelte ma scegliere, non vogliono essere giudicate per il denaro che posseggono ma per il valore intrinseco di cui sono tutte portatrici.
Prima di essere donne vogliono essere valutate in quante persone.
Per approfondire le tecniche di scrittura usate dalla scrittrice, vi rimandiamo alla sezione corsi del sito, dove troverete il programma completo del corso di scrittura creativa su Jane Austen.