Le scrittrici affini a Jane Austen

Triologia Rachel Cusk, il mio collo mi fa impazzire e affari di cuore di Norah Ephron
Triologia Rachel Cusk, “Il mio collo mi fa impazzire” e “Affari di cuore” di Nora Ephron

Scegliere scrittrici affini a Jane Austen non è un compito semplice: la Austen è chiaramente una delle fondatrici della letteratura femminile nel mondo occidentale, tutte le scrittrici contemporanee probabilmente hanno un debito intellettuale nei  suoi riguardi.

Fatta questa premessa, dopo aver riflettuto a lungo su quali scrittrici potessero incarnare al meglio l’eredità Austiniana, fra quelle di cui ho avuto la possibilità di leggere, sono giunta alla conclusione che due scrittrici ne incarnano perfettamente il lavoro.

I paragoni sono sempre azzardati ma loro mi hanno fatto pensare che ci fosse un forte legame con lo stile di Jane:

Nora Ephron, scrittrice, sceneggiatrice e reporter.

 

Nora Ephron
Nora Ephron

Rachel Cusk, scrittrice

Rachel Cusk
Rachel Cusk

L’ironia di Nora Ephron paragonabile a quella Jane Austen

Nora, lo devo ammettere, occupa uno spazio speciale nella mia personale classifica di scrittrici preferite, per un solo motivo: l’ironia di Nora Ephron è paragonabile a quella di Jane Austen.

Entrambe non la mostrano in maniera evidente, la loro è un’ironia sottile, che può trasformarsi in autoironia senza mai cadere nella farsa, è uno strumento di conoscenza che usano per capire meglio il mondo circostante ridimensionandone i piccoli e grandi drammi della vita quotidiana.

Una delle pillole di ironia preferite la troviamo in Harry ti presento Sally, film che Nora ha sceneggiato e che è diventato un cult.

A partire da six "Il collo mi fa impazzire" e "Affari di cuore" di Nora Ephron
A partire da six “Il collo mi fa impazzire” e “Affari di cuore” di Nora Ephron

Nei libri ha messo tutta  la sua ironia:

in “Affari di cuore” riesce a ricostruire la fine del suo secondo matrimonio, avvenuto a causa di un tradimento del marito mentre lei era incinta del loro secondo figlio, in una maniera che mi ha incantato, persino nella descrizione dell’amante trova spazio l’ironia, che non è beffarda, ma oserei dire amara.

L’ex marito Carl Bernstein, dopo la pubblicazione di questo libro semi-autobiografico, si è molto arrabbiato, come lei spiega in un postfazione:

“Everyone always asks, was he mad at you for writing the book? and I have to say, Yes, yes, he was. He still is. It is one of the most fascinating things to me about the whole episode: he cheated on me, and then got to behave as if he was the one who had been wronged because I wrote about it! I mean, it’s not as if I wasn’t a writer. It’s not as if I hadn’t often written about myself. I’d even written about him. What did he think was going to happen? That I would take a vow of silence for the first time in my life?”

Nora nessuno si sarebbe mai dovuto sognare di zittire una voce come la tua, che a mio parere dà il suo meglio nei racconti.

 

I racconti di Nora Ephron

In “Il mio collo mi fa impazzire”, raccolta di racconti esilaranti, troviamo “Odio la mia borsa” ovvero di come Nora porta avanti la tesi che nessuna borsa è adeguata al suo stile di vita, vi giuro che oltre a strapparvi un sorriso vi farà anche riflettere.

Il mio racconto preferito è Traslochi, nel quale compara l’attaccamento morboso per una casa a New York dove ha vissuto per anni con le relazioni d’amore tossiche.

Entrambe le cose hanno una caratteristica comune: l’accettazione di qualsiasi condizione che ti pone il partner o la casa, non aggiungo nient’altro perché lo dovete leggere.

Rachel Cusk e la capacità di creare un’intimità con il lettore come accade con Jane Austen

Outline, Transit e Kudos: trilogia di Rache Cusk
Outline, Transit e Kudos: trilogia di Rachel Cusk

Questo è sicuramente il paragone più azzardato di questo articolo: è difficile per me spiegare la correlazione tra Rachel Cusk e Jane Austen se non con la parola intimità.

Rachel Cusk, che  secondo il New Yorker ha «demolito e rifondato il romanzo», ha uno stile molto diverso dalla nostra Jane, in primis per l’adozione dell’io sul classico discorso indiretto di Jane.

Tutto questo non mi ha impedito di notare la straordinaria somiglianza: entrambe cercano di costruire un rapporto d’intimità con il lettore rendendolo partecipe della vita interiore dei”personaggi” dei libri.

 

Outline: il libro rivelazione della Cusk

In Outline, libro rivelazione della Cusk, come viene detto giustamente in questo articolo:

“La protagonista funziona come una specie di orecchio vivente: è una presenza poco ingombrante, ma fa da centro a queste rete di storie, che sono complesse vicende familiari o anche piccoli incidenti di giornata”

ovvero la  protagonista, scrittrice che si reca per un seminario ad Atene, diventa una vera e propria  scatola che raccoglie tutte le vicende delle persone che mano a mano incontra.

Il libro è ricco di spunti di riflessione sulla vita sentimentale degli adulti.

A proposito del suo lavoro con Outline, la Cusk dice:

“Non avevo più alcun interesse per la letteratura come forma di snobismo o addirittura di autodefinizione; non avevo alcun desiderio di dimostrare che un libro era migliore di un altro, anzi, ero sempre più restia a parlare dei libri che mi capitava di apprezzare. Ciò che per esperienza personale sapevo essere vero mi sembrava ormai avulso dal processo di persuasione degli altri. Non volevo, non più, persuadere nessuno”.

Non vuole Persuadere nessuno, capite? un’intero di libro di Jane, Persuasione, è dedicato a questo.

Se volete approfondire il pensiero di questa scrittrice, vi rimando all’intervista che è stata fatta da Rivista Studio.

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le scrittrici affini a Jane Austen: l'ironia di Norah Ephron e la ricerca dell'intimità di Rachel Cusk, un'analisi degli elementi comuni.
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